venerdì 30 marzo 2012

Lisbona formato famiglia!

Con questo post inizio finalmente a condividere con voi anche la mia passione per i viaggi, la prima delle mie passioni. Fin da piccola, quando seguivo con gioia i miei genitori nei loro spostamenti, ho sempre pensato che i viaggi fossero sinonimo di qualcosa di bello Quando sei piccolo il viaggio è stupore e scoperta, poi si cresce e arriva l'emozione, la libertà, la conoscenza del diverso. Quando si diventa mamma invece ti rendi conto che non c'è miglior scuola di vita  di un viaggio e quindi si inizia a partire per i nostri figli e con loro il viaggio si arricchisce poi... cosa succede in seguito ve lo dirò tra qualche anno!
 Durante un viaggio si vivono emozioni e sensazioni che restano impresse nella memoria e questo mi permetterà di raccontare viaggi fatti anche diversi anni fa, di trasformare i miei "diari di bordo" scritti su dei blocchetti, che conservo gelosamente, in una rubrica del mio blog.
 Sono rimasta legata emotivamente ad ogni mio viaggio.
 I miei viaggi hanno due momenti fondamentali: la partenza, con il carico di aspettative, motivazioni, fantasie, sogni, speranze e  il ritorno con l'elaborazione dell'esperienza, la memoria, il racconto del viaggio.


Inizio con LISBONA una città dalle mille sfaccettature e dove  è facile imbattersi in un’umanità multicolore,

"Ogni uomo venuto a Lisbona è al tempo stesso colpito dalla incomparabile bellezza del bacino del Tago, dal panorama che è possibile ammirare dalla sommità dei suoi sette colli, dai suoi giardini e monumenti, dalle sue più antiche strade e più recenti arterie".  

Non potevo iniziare in maniera diversa, chi meglio di Pessoa può parlare di Lisbona? E saranno proprio le sue parole a supportarmi in questo racconto di viaggio.
Lisbona è una città perfetta per trascorrere qualche giorno insieme ai propri figli. Amichevole e sicura, dal clima mite e facilmente percorribile a piedi, offre inoltre attività pensate appositamente per i bambini, sia a l’aria aperta che al chiuso



Affrontare la città con un "giro classico" è quello che generalmente faccio per familiarizzare con il posto per poi dedicarmi ai luoghi meno frequentati che sono quelli che preferisco. Risalire il colle lungo una strada sinuosa che porta alla cattedrale Se, è la prima cosa che abbiamo fatto. La cattedrale si trova nel quartiere dell'Alfama che si estende dal Tago fino su al castello San Giorgio. Questo antico quartiere di pescatori ancora conserva gran parte del suo aspetto originale.
"Il turista avrà la nozione, che non potrà essergli data da nessun altro luogo, di come era Lisbona in passato. Qui ogni cosa evoca il passato; l'architettura, il tipo di strade, gli archi e le scalinate, i balconi  le genuine abitudini della gente che vive una vita piena di timore, di chiacchiere, di canzoni, di povertà e di sporcizia." Questo che un tempo era un quartiere malfamato (era solo il 1998) ora si presenta come un insieme di case arroccate, colorate e  con la facciata adornata di tipiche piastrelle. L'Alfama è piena di ristoranti dove baccalàFado fanno da padroni, vale a dire la pietanza e il canto tipici della tradizione portoghese





Nella parte alta dell’Alfama si apre il ‘miradouro’ (terrazza panoramica) di Santa Luzia con azulejos che decorano la terrazza fin sul parapetto. Questo, come altri scorci a Lisbona, la caratterizzano in maniera inequivocabile. L’alternarsi di scorci e panorami è una caratteristica propria di Lisbona.




 


 Risalendo ulteriormente il colle, si arriva al castello di Sao Jorge di origine araba. Il castello è il punto dominante della città e merita una visita soprattutto per lo splendido panorama che si gode dalle mura di cinta e dalle terrazze ombreggiate di pini







 La particolare morfologia urbana di Lisbona è dovuta al fatto che, come Roma, è costruita su sette colli ed esplorarla è un continuo saliscendi di strade trafficate o vicoli scoscesi.

Ogni zona sopraelevata si propone come “balcone” naturale dai quali si aprono privilegiati punti di osservazione sulle piazze e le vie sottostanti mettendo a nudo i disegni di un piano urbanistico reso necessario dopo il terremoto del 75 con il seguente maremoto che rasero al suolo tutta la zona bassa della città. Il Marchese di Pombal è l'artefice del nuovo piano urbanistico . Tabucchi l'ha definita  una “città che non risponde a nessuna logica topografica”


Scendendo in città si entra nella Baixa, questo quartiere,  si presenta come un reticolato fatto di strade perpendicolari e parallele. Riconoscibile la rua Augusta dove l’arco ad una estremità proietta lo sguardo verso il Tago e verso l’antico porto. Superato l’arco, si arriva fino al fiume,  attraversando la bella Praça do Commercio.

 “La Praça do Comércio, occupa uno spazio enorme, perfettamente quadrato, bordato su
i tre lati da edifici in stile uniforme dagli ampi archi di pietra. Il quarto lato della piazza, a sud, è formato dallo stesso Tago, assai ampio in questa parte . L’aspetto generale della piazza è tale da offrire un’impressione di piacevolezza anche al più esigente dei turisti.

Questo immenso spazio è particolare perché l’enorme edificio di color giallo vivace (il colore Reale) trasmette una piacevole sensazione di accoglienza. Qui era il luogo dove sorgeva il palazzo reale , sostituito con Praça do Commercio nel periodo di ricostruzione succeduto al terremoto. . “Sulla parte alta della piazza, di fronte al fiume, si trovano tre strade parallele; quella di mezzo è arricchita da un magnifico arco trionfale di grandi dimensioni. Rua do Ouro, a causa della sua importanza commerciale, è la strada principale della città. Quasi al termine superiore della strada, sul lato sinistro se la si risale, c’è l’ascensore di Santa Justa.  E’ uno dei belvedere di Lisbona e suscita sempre grande ammirazione nei turisti di qualsiasi provenienza.”
 Le altre parallele sono costituite da Rua Augusta e Rua da Prata e  Rua dos Correeiros dove, oggi, si succedono diversi ristoranti.Proseguendo verso l'altro lato rispetto al fiume, si arriva in Praça Dom Pedro IV (chiamata ‘Rossio’) e in Praça da Figueira. Queste due piazze sono divise su un lato da un unico palazzo che fa da semplice divisorio. La contiguità dei due spazi non li ha resi però simili. Praça da Figueira, nonostante le dimensioni, è un luogo intimo della città,  con un  costante via vai di gente che aspetta tram e bus o che si affaccenda in negozi che sembrano di altri tempi e tuttìaltro che di lusso!  Il 'Rossio' (Praça de Dom Pedro IV) “si tratta di un vasto spazio quadrangolare bordato su tutti i lati, eccetto quello a nord, da edifici di ‘stile Pombal’; transitandovi tutte le linee di trasporto, è il vero centro di Lisbona. .” 

La pavimentazione in sampietrini bianchi e neri riproduce le onde del mare e da quasi un aspetto a tre dimensioni della piazza. 

Sugli altri lati della piazza si aprono pasticcerie, negozi ed eleganti caffè. In una delle numerose pasticcerie ho assaggiato i favolosi ‘pasteis de Belèm’, tortini alla crema tipici di Lisbona. Buonissimi e assolutamente da provare ma fatelo nel quartiere Belem vicino al Mosteiro dos Jerónimos .
Guardando in alto, sul colle opposto a quello del castello, si scorgono le rovine della Igreja do Carmo, nudo scheletro dalle bianche ossa della cattedrale do Carmo, spazzata via dalla furia del terremoto. Proseguendo dalla stazione verso nord “entriamo nella grande Avenida da Liberdade o, per essere più precisi, nella Praça dos Restauradores, che ne è l’inizio. La Avenida da Liberdade (cioè viale della Libertà), aperta nel 1882, è la più bella arteria di Lisbona, piena di alberi dall’inizio alla fine, e comprende piccoli giardini, laghetti, fontane, cascate e statue. Sale con una pendenza impercettibile ed offre una magnifica prospettiva. “L’Avenida termina in  Praça Marques de Pombal. È il luogo scelto per l’erezione del monumento a questo grande statista portoghese.  Costeggiando sulla sinistra Praça Dos Restauradores si trova uno dei pochi “Elevador” ancora in funzione che per un paio di euro permettono di risalire la collina fin sulla zona alta del Bairro Alto. Qui ora ci sono locali ricercati, spesso chic, e regalano al quartiere un aspetto giovane, da 'movida'; molto al disopra di quanto erano pochi anni fa. Se siete amanti del vino non mancate di fare un salto al ‘Solar do Vinho do Porto’ per assaggiare il famoso liquore portoghese.
 Del Bairro Alto è senza dubbio da citare la Igreja de Sao Roque, vera perla del quartiere,  nello stile del periodo d'oro Portoghese. Scendendo dal Bairro Alto al Chiado "c’è il Largo do Carmo, dove un tempo sorgeva il Convento do Carmo, " Ora gli scheletri degli archi della chiesa carmelitana (un tempo tra le maggiori di Lisbona) ospitano il museo archeologico della città.
 "L'ingresso principale, formato da un portale con sei arcate
ogivali, è uno dei più belli dei suoi tempi." La piazza antistante il museo è tranquilla e bellissima in primavera con decine di alberi dai profumati fiori lilla e foglie di un verde acceso.

 Per riscendere alla Baixa si può prendere lo storico Elevador de Santa Justa, dove, dal bar sulla sommità, si può ammirare uno splendido panorama che comprende la Sé, il Castello di Sao Jorge, Il Rossio e tutta la Baixa fino al fiume. Proseguendo, invece, a piedi si arriva al quartiere del Chiado, questo è il vero salotto buono della città con boutique di moda, bar e locali notturni di richiamo e gente in giro a tutte le ore del giorno. 

Una volta visitato tutto ciò che è accessibile a piedi siamo andati alla scoperta dei quartieri fuori dal centro.


Belen è il primo ad attirare il nostro interesse. Per arrivare a Belém prendiamo il tram n. 15 da Praça da Figueira. In questa località, a pochi km. dal centro della città, si trovano gli stupendi monumenti del periodo aureo della storia del Portogallo. La Torre di Belém fu voluta dal re Manuel I. Fu costruita, a difesa della città, dentro il fiume.  Oggi il Tejo si è ritirato e la Torre sfiora la terraferma, alla quale è collegata da un ponte di legno.


 Il Mosteiro dos Jerónimos è un capolavoro architettonico assoluto.

 L’esempio più alto di quello stile manuelino – dal nome del sovrano dell’epoca – che si caratterizza come un tardo gotico, eccessivo e ridondante. Sovraccarico di figure, rilievi e stemmi in pietra che riempiono ogni spazio del Monastero.
 Lungo il Tejo, il Padrão dos Descobrimentos  il teatro a cielo aperto della città!







Un'altr parte della città meritevole fuori dal centro è la zona nuova situata ad est della città chiamata Parque das Nacoes
La parte vecchia di Lisbona dal fascino un po' decadente, ma dinamica e cosmopolita, si fonde armoniosamente con la parte nuova del Parque das Nacoes, futurista e "in progress".  
Questo immenso quartiere è stato rivoluzionato in seguito all'Expo del 1998, quando, svuotati gli enormi padiglioni espositivi si è pensato bene di dargli nuova vita riconvertendoli in strutture ricreativeuffici e abitazioni. Sempre in quella occasione fu progettata dal famoso architetto spagnolo Calatrava  la  Gare do Oriente, una stazione avveniristica per metro treni ed autobus. Li possiamo vedereil ponte Vasco de Gama 18 km per unire le due sponde del Tejo, il ponte più lungo d'Europa . Se siete insieme a vostri figli non perdete  l’ Oceanário de Lisboa, il secondo acquario più grande al mondo, visibile su due livelli. Noi l'abbiamo saltato perchè da poco visitato quello di Genova.. I bambini gradiranno anche il  ilTeleferico  che è una struttura altrettanto spettacolare che collega i due lati estremi del parco.




Mi raccomando lasciate la città senza aver fatto un giro sul mitico tram giallo 28, su e giù per gli stretti vicoli dell’Alfama, dove le rotaie sfiorano le basse case arrampicate sulla collina. Chi si affaccia alle finestre, per un attimo si ritrova a tu per tu con i viaggiatori in transito!
Tra i mezzi da utilizzare nella visita di Lisbona, non possono mancare gli elevadores, le tipiche funicolari della città. 




Questa è anche la città delle librerie. Tante. Ci sono quelle fasciate da antiche pareti di legno scuro ricolme di libri, come la Livraria Bertrand Chiado, Rua Garrett 73, e quelle piccole, con i pavimenti e ogni dove coperti da colonne di riviste, pubblicazioni e stampe impilate, come quella in Calçada do Carmo.



Due parole merita, senza dubbio, anche Sintra .raggiungibile dalla stazione ferroviaria Rossio,  Un treno ogni 20 minuti. Ventotto km che si percorrono in una mezz’ora.

Sintra si trova a 300 metri di altezza, circondata da boschi e foreste, con un microclima umido e fresco anche in estate.tappa obbligata il Palácio Nacional da Pena, questo è davvero il castello delle fiabe.
L’architetto prussiano che lo costruì, fuse lo stile manuelino con influssi gotici e barocchi portati all’estremo della fantasia. Gli imponenti bastioni che dominano la valle e le torri di avvistamento, i balconi come le finestre - dagli improbabili colori pastello che sfumano dall’ocra al rosa e al verde.



Le parole tra virgolette sono di Pessoa e le foto in gran parte di mio marito David
Con questo post entro con gioia a far parte del viaggio emotivo

mercoledì 28 marzo 2012

un mercoledì dell'arte per insegnare ed imparare

La scorsa settimana molti di voi hanno mostrato il desiderio di aderire a questa iniziativa senza la presenza di "piccoli aiutanti". Per questo motivo e per  dare possibilità a più persone di partecipare ho deciso di alternare temi più specifici a temi più vasti.
Questa settimana sarebbe bello se ognuno di voi illustrasse una tecnica creativa, quella che preferite, quella che vi da maggior soddisfazione nel realizzarla. Nel mostrarci una delle vostre creazioni vi chiederei di spiegarla per renderla accessibile a tutti.
Il bello della rete e far circolare nuove idee e questo dovrà essere l'obbiettivo principale di questo mercoledì dell'arte. Maggior ricchezza di idee e soluzioni innovative! Ulteriori utilizzi di un materiale che amiamo. Interessare il lettore ad una nuova tecnica che può essere pittorica, di decoupage, cartonaggio, scrapbooking, collage, cucito, riutilizzo di materiale di riciclo e...vediamo cosa aggiungerete
Comunicare la passione per il legno, la plastica, il feltro, la pasta di sale, i metalli, la carta, la ceramica, il vetro, la stoffa e...chissà cos'altro.
Sarebbe bello realizzasse qualcosa di nuovo proprio con questo proposito di far conoscere agli altri questa vostra passione o condividere una nuova scoperta che ritenete interessante.
Utilizziamo questo mercoledì dell'arte per proporre tecniche che conosciamo bene e per imparare ciò che non abbiamo mai sperimentato.
 Liberi di scegliere il tema da trattare, con la solo regola di spiegare, meglio possibile, quello che abbiamo realizzato trasformando questo mercoledì dell'arte in uno scambio collettivo di tecniche di realizzazione, materiali impiegati e idee creative.
 Come al solito 2 settimane di tempo per scegliere quale sarà l'idea da proporre e l'insegnamento per realizzarla.
Un occasione per insegnare ed imparare al tempo stesso.

Questi i partecipanti al tema precedente:
Artscuola
mamma come me
 mamma come me
 e ancora lei
Udine la mia città e nonna Pina
Carta Canta
mamma di Bea
officina delle favole
e Priorità e Passioni naturalmente!

Qui se volete leggere cosè il mercoledì dell'arte
qui e ancora qui per vedere i temi precedenti.

domenica 25 marzo 2012

frammenti...

Frammenti di un piacevolissimo week-end sul quale scriverò a breve...




Questa la mia foto della domenica.

Domani
 torna la Giornata Mondiale della Lentezza, un attimo di riflessione sui danni economici, ambientali e sociali del vivere a folle velocità, in un momento difficile di grandi trasformazioni, confusione e incertezza.

venerdì 23 marzo 2012

La voce dei colori




Oggi, per il venerdì del libro, questa meravigliosa iniziativa alla quale ormai non posso mancare, vi voglio riparlare di un libro del quale avevo già scritto in precedenza. Il primo libro trattato nel mio blog quando mi leggevano in pochi e siccome il libro, a mio avviso, merita molto ve lo ripropongo per dargli maggiore condivisione.




 Durante una delle mie fughe in libreria, ho visto un libro per bambini che ha decisamente catturato la mia attenzione. La mia passione per le illustrazioni e le storie di un certo tipo mi hanno fatto subito decidere di portarlo a casa con me.


Nel libro intitolato La  Voce Dei Colori , Jimmy Liao  lo scrittore, narra il percorso che una bambina compie attraverso la sua immaginazione in seguito alla perdita della vista. Il tutto è raccontato con stupefacenti immagini evocative e brevi descrizioni poetiche
 La bambina scendendo in una metropolitana, entra metaforicamente nella vita, attraversa un mondo surreale fatto di ricordi e fantasie, trova soluzioni ai suoi problemi, generando luce dal buio.


Il libro è stato presentato a Torino lo scorso 20 novembre, in occasione della giornata mondiale dei diritti dell'infanzia.
Per la prima volta in Italia il più famoso autore-illustratore asiatico.




Questo libro mi è piaciuto veramente molto. L'ho acquistato per le immagini che sono acquerelli dove la tavolozza cromatica non conosce limiti ma mi ha colpito anche la storia.
 La bambina senza nome con i suoi occhiali e il suo bastone ha una visione positiva del mondo nonostante il suo handicap.
Ogni sua parola sembra essere una lezione di vita, un messaggio chiaro: "una via d'uscita si trova sempre", "tutto ciò che si può dimenticare non è poi così importante", il linguaggio poetico di Liao ci richiama a riflessioni continue sul mondo in cui viviamo.




Come dice lui nel libro "meglio sederci, sorseggiare un tè con tutta calma e raccontarci i nostri sogni".
Non è solo un libro per bambini ma anche per adulti. Un libro poetico che si apre con una dedica ai poeti. Un testo che accompagna come una partitura musicale questo concerto di immagini. Nel libro questo straordinario autore-illustratore di Taipei guarda all'arte di Matisse Chagal, Magritte mette in campo personaggi del fiabesco e della letteratura per ragazzi.


Le illustrazioni ci mostrano, oltre i labirinti di una metropolitana che cambia ad ogni fermata, la ricchezza dell'animo umano e la potenza dell'immaginazione. La bambina ci invita a non chiuderci all'interno del perimetro del "già visto" ma di aprirci alle molte forme di incontro che la vita ci offre. Ci esorta a trovare nuove soluzioni ai problemi, a trovare altre occasioni di visione.
Se vi capita di vederlo in libreria sedetevi a sfogliarlo perchè ne vale veramente la pena.






Oggi vorrei anche ringraziare Paola per questa iniziativa che trovo arricchisca i nostri scambi e ricordarvi la sua biblioteca virtuale con le nostre proposte su Anobi.

mercoledì 21 marzo 2012

Espressioni grafiche dell'universo! (mercoledì dell'arte)

Prima di mostrarvi le nostre interpretazioni per il tema di questo mercoledì mi piacerebbe conoscerlo meglio insieme a voi.
 Mandala è una parola sanscrita che significa cerchio o centro. Si può definire più precisamente: una forma organizzata intorno ad un centro. La forma del mandala si trova ovunque: nella natura, nel mondo della scienza, nell'arte, nella cultura di tutti i popoli, nella spiritualità.
E' un espressione grafica dell'universo, un'immagine simbolica che rappresenta il mondo nel suo mutamento e in tutta la sua perfezione. Nella tradizione tibetana, un Mandala è composto dai 5 elementi fondamentali del nostro universo:
terra la terra legata al colore giallo e indica fermezza, solidità, fiducia, accoglienza e ciò che "genera la vita";
acqua l'acqua legata al bianco, simbolo di fluidità, flessibilità, coesione e di ciò che "armonizza la vita";
fuoco il fuoco collegato al rosso, al sole, al calore, alla vitalità che "matura la vita";
aria l'aria rappresentata dal verde, il respiro della terra, lo scambio, la comunicazione: un soffio che fa vibrare l'universo intero e "anima la vita";
spaziolo spazio collegato al colore blu: l'infinito, la libertà che "accoglie la vita"; il seme che può aprirsi, il fiore che si schiude, l'albero che cresce e l'uomo che matura
.
Ogni forma geometrica utilizzata ha il suo significato:
Cerchio - rappresenta l’eternità, la sua linea non ha inizio e non ha fine
Quadrato - indica fermezza, solidità ed equilibrio
Triangolo - dinamismo e direzione, è un attributo delle divinità maschili e femminili
Punto - indica il centro, origine, principio e fine
Croce - richiama la forma dell’albero, della montagna, è il collegamento tra mondo spirituale e materiale
Stella - simbolo del favore e della guida celeste
Spirale - simbolo di riunificazione della vita attraverso il contatto con le energie creative presenti negli strati più bassi della psiche.
Utilizzando il colore e il segno all'interno di questa struttura, sia i bambini che gli adulti sviluppano :
un senso di armonia e di pace
un momento di rilassamento

un modo di pensare nuovo e creativo                                        
una positiva esperienza mente-corpo      
                             
Divertitevi a realizzare il vostro Mandala con questo simpatico sito

Ora veniamo al sodo, ci siamo divertite molto... ed anche rilassate! Le mie piccole aiutanti prendono sempre con molto entusiasmo il tema di ogni settimana e devo dire che stavolta mi hanno stupito con il loro apporto alla fantasia.


Tutti a lavoro!





due creazioni interamente delle bambine, anche l'idea dei bottoni e mollettine frutto della loro fantasia!







e questi il nostri Mandala speciali:

fatto di pasta
Fatto con 4 tipi di riso, cous cous,orzo,
pinoli, uvetta e mandorle

Adesso mi piacerebbe molto vedere le vostre creazioni che saranno sicuramente poche perché il tema è sembrato, a molti, troppo complicato rispetto al precedente ma io l'ho trovato bello proprio per questo! Il prossimo argomento per i nostri momenti creativi il prossimo mercoledì.

Per chiunque non sapesse cosa è il venerdì dell'arte lo può vedere qui

















sabato 17 marzo 2012

Riconoscere l'essenza delle cose!

Qualche ora a contatto con la natura, una buona compagnia, la mia macchina fotografica, il sole sul viso, il verde negli occhi e... arriva una riflessione che condivido con voi con questi versi....





“Complicare è facile,                                                 

semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere,
tutto quello che si vuole:






colori, forme,azioni, decorazioni,
personaggi, ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di semplificare.
Per semplificare bisogna togliere,
e per togliere
bisogna sapere che cosa togliere,
come fa lo scultore quando
a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra
tutto quel materiale che c'è in più.
Teoricamente ogni masso di pietra
può avere al suo interno una scultura bellissima,
come si fa a sapere dove ci si deve fermare nel togliere,
senza rovinare la scultura?
Togliere invece che aggiungere
vuol dire riconoscere l'essenza delle cose
e comunicarle nella loro essenzialità.
Questo processo
porta fuori dal tempo e dalle mode....
La semplificazione è il segno dell'intelligenza,
un antico detto cinese dice:
quello che non si può dire in poche parole
non si può dirlo neanche in molte."

Bruno Munari

Con questo post partecipo alla la foto della domenica.




































venerdì 16 marzo 2012

Monumenti in gioco.

Oggi un libro di una delle mie case editrici preferite Artebambini. Se non la conoscete vale la pena fare un salto nel sito per curiosare. E' una casa editrice che propone, per i più piccoli e per i ragazzi albi illustrati che avvicinano all’arte in maniera ludica e confidenziale.

Ho diversi libri a casa di questa casa editrice e in questo venerdì del libro scelgo i monumenti!

L’Italia è fatta di monumenti: templi, città rupestri e teatri, torri e castelli, strutture ciclopiche e palazzi lussuosi, borghi artigianali, ponti e ville, regge e giardini, palazzi e basiliche. Ancora oggi sono luoghi di incontro e testimonianze culturali. Giocare con i monumenti diventa un’occasione da percorrere per dar vita a un laboratorio multidisciplinare
.

Questo libro-laboratorio vuol esser un pretesto per scoprire l'ambiente e gli spazi che ci circondano.
Spazio inteso come bene culturale e che può divetare avventura umana. Monumenti in gioco non è solo un'occasione per conoscere luoghi carichi di storia ma un invito a fare dell'esperienza un attività pedagociga.
Percorrendo questo viaggio tra i bellissimi monumenti italiani ci si rende conto di quale ricchezza e contenitore di saperi abbiamo a disposizione. Un libro per occhi curiosi e un laboratorio di didattica.
Ogni monumento descritto è memoria viva e nella memoria e nella consapevolezza del passato c'è la speranza di evoluzione.


Il libro suggerisce dei giochi da fare con ogni monumento descritto, proponendo una riproduzione personale aggiungendo dettagli. colori e alternative. Ci sono consigli per giocare con le simmetrie con i dislivelli e i piani di profondità. Alcuni ambienti possono evocare paesaggi di fiaba e l'autore invita il giovane lettore a trovare una somiglianza disegnandola. I bambini vengono invitati a cambiare dimensioni, a vestire statue e a trasformare fontane in maschere.








mercoledì 14 marzo 2012

anche io ci metto la faccia!


L'avevo promesso a lei, le ho dato la mia parole di bimba che si è decisamente rovinata con il crescere... ed  eccomi ad aderire a questo ROVINARSI CRESCENDO DAY di Mamma in verde  e Bimboverde.
Con piacere ci metto la faccia e torno con gioia indietro nel tempo. Un tempo che mi piacerebbe rivivere, riattraversare velocemente con la consapevolezza di ora. Mi piacerebbe raccogliere e conservare per sempre tutto quello che ha contribuito ad essere me.
Da piccoli vogliamo crescere, diventare grandi. Da grandi però ci si dimentica di quel desiderio e si vorrebbe tornare ad essere bambini.
Il bambino è senza dubbio migliore dell'adulto ma è anche vero che non c'è adulto senza bambino!


Non solo ci ho messo la faccia ma anche il corpo... e le mie rotondità che si sono rovinate crescendo!

Omaggio ai partecipanti del Mercoledì dell'Arte e... nuovo tema.

Eccomi come promesso per lanciare un nuovo tema
Prima, però, vorrei dedicare uno spazio a tutti i lavori da voi realizzati
per il primo mercoledì dell'arte in modo che abbiano un pizzico di visibilità in più

Questi i partecipanti:
Accidentaccio Il  bellissimo girasole di Federico di 3 anni
Mamma come me  Con due proposte di Daniela eseguite come un vero artista da Marco di 5anni                 
Udine la mia città e nonna Pina   Il  primaverile quadro di fiori di Elena 8 anni realizzato con stampi      
Su e giù per la pianura    Fiori in vasetto fatti da simpatica canaglia e mamma testando la loro nuova fustellatrice!                                  
La classe della maestra Valentina Vasi di fiori della maestra più creativa che c'è!
A tea for you  3 abilissimi  bambini all'opera: Eleonora Samuele e Mattia tutti 4anni
Ciocco Mamma  I fiori di spugna "messaggiosi" di Gianduiotta 6 anni e Ovettok 5 anni
Mimangiollallergia  I tenerissimi fiori di Alice per la sua mamma
Mamma di Bea   Fiori realizzati con tovaglioli di carta da Benedetta 4anni, Emanuele 3 e la loro mamma
SempliceMente Lu  Varie versioni di mimose da regalare realizzate da Alessia 7anni
Squeezeart  Con coloratissimi e allegri  alberelli in fiore
Una mamma con la toga   Con una graziosa rosellina in feltro calamitata
I pasticci di Dani  Da macchie a fiori in un bel  passo-passo di Daniela 
L'officina delle favole  Il  bel prato fiorito realizzato con la tecnica del Frottage da Anna 4 anni


... spero di non aver dimenticato nessuno e non aver fatto confusione!
.
Un piccolo omaggio fotografico.....







Adesso parliamo del nuovo tema. Sicuramente meno facile del precedente perché più limitativo ma di grande fascino.
Vorrei questa settimana proporvi di realizzare, con o senza l'aiuto dei vostri figli, un MANDALA.
Non spaventatevi perché non è poi cosi difficile. Naturalmente siamo liberi di utilizzare qualsiasi materiale come sassolini, perline, bottoni, tappi, sabbie colorate, pasta ecc. Usare forme geometriche, figure di animali, elementi della natura. Usare colori forti o pastello. Usare i pennelli, matite, colori a cera, gessi e tutto ciò che la vostra fantasia vi suggerisce.
Non esistono mandala giusti o sbagliati ma ognuno sarà un immagine di voi stessi in quel momento
Mi piacerebbe spendere qualche parola in più su questo tema che mi affascina molto ma lo farò alla pubblicazione dei mie mandala.
Vi ricordo che il prossimo tema su cui lavorare lo comunicherò tra 2 mercoledì quindi se volete partecipare avete 15 giorni per le vostre creazioni.
Aspetto le vostre proposte e le vostre considerazioni riguardo a questo tema impegnativo ma piacevole, divertente e pieno di significato.


Per  chi non sa cosa sia il mercoledì dell'arte lo trova qui


domenica 11 marzo 2012

omaggio alla mia città!

Oggi per la mia foto della domenica voglio condividere con voi uno dei miei click realizzati durante il corso di fotografia. Tra tanti scatti e svariati tentativi questo quello di cui vado più fiera. Scattato in modalità manuale e senza cavalletto.


Consideratelo un omaggio alla mia bellissima città e ai suoi mille volti.

Da quando scrissi questo post un piccolo passo avanti verso la corretta pratica di questa mia passione!