Durante un viaggio si vivono emozioni e sensazioni che restano impresse nella memoria e questo mi permetterà di raccontare viaggi fatti anche diversi anni fa, di trasformare i miei "diari di bordo" scritti su dei blocchetti, che conservo gelosamente, in una rubrica del mio blog.
Sono rimasta legata emotivamente ad ogni mio viaggio.
I miei viaggi hanno due momenti fondamentali: la partenza, con il carico di aspettative, motivazioni, fantasie, sogni, speranze e il ritorno con l'elaborazione dell'esperienza, la memoria, il racconto del viaggio.
Inizio con LISBONA una città dalle mille sfaccettature e dove è facile imbattersi in un’umanità multicolore,
"Ogni uomo venuto a Lisbona è al tempo stesso colpito dalla incomparabile bellezza del bacino del Tago, dal panorama che è possibile ammirare dalla sommità dei suoi sette colli, dai suoi giardini e monumenti, dalle sue più antiche strade e più recenti arterie".
Non potevo iniziare in maniera diversa, chi meglio di Pessoa può parlare di Lisbona? E saranno proprio le sue parole a supportarmi in questo racconto di viaggio.
"Il turista avrà la nozione, che non potrà essergli data da nessun altro luogo, di come era Lisbona in passato. Qui ogni cosa evoca il passato; l'architettura, il tipo di strade, gli archi e le scalinate, i balconi le genuine abitudini della gente che vive una vita piena di timore, di chiacchiere, di canzoni, di povertà e di sporcizia." Questo che un tempo era un quartiere malfamato (era solo il 1998) ora si presenta come un insieme di case arroccate, colorate e con la facciata adornata di tipiche piastrelle. L'Alfama è piena di ristoranti dove baccalà e Fado fanno da padroni, vale a dire la pietanza e il canto tipici della tradizione portoghese
Nella parte alta dell’Alfama si apre il ‘miradouro’ (terrazza panoramica) di Santa Luzia con azulejos che decorano la terrazza fin sul parapetto. Questo, come altri scorci a Lisbona, la caratterizzano in maniera inequivocabile. L’alternarsi di scorci e panorami è una caratteristica propria di Lisbona.
Risalendo ulteriormente il colle, si arriva al castello di Sao Jorge di origine araba. Il castello è il punto dominante della città e merita una visita soprattutto per lo splendido panorama che si gode dalle mura di cinta e dalle terrazze ombreggiate di pini
Ogni zona sopraelevata si propone come “balcone” naturale dai quali si aprono privilegiati punti di osservazione sulle piazze e le vie sottostanti mettendo a nudo i disegni di un piano urbanistico reso necessario dopo il terremoto del 75 con il seguente maremoto che rasero al suolo tutta la zona bassa della città. Il Marchese di Pombal è l'artefice del nuovo piano urbanistico . Tabucchi l'ha definita una “città che non risponde a nessuna logica topografica”
“La Praça do Comércio, occupa uno spazio enorme, perfettamente quadrato, bordato su
i tre lati da edifici in stile uniforme dagli ampi archi di pietra. Il quarto lato della piazza, a sud, è formato dallo stesso Tago, assai ampio in questa parte . L’aspetto generale della piazza è tale da offrire un’impressione di piacevolezza anche al più esigente dei turisti.
Le altre parallele sono costituite da Rua Augusta e Rua da Prata e Rua dos Correeiros dove, oggi, si succedono diversi ristoranti.Proseguendo verso l'altro lato rispetto al fiume, si arriva in Praça Dom Pedro IV (chiamata ‘Rossio’) e in Praça da Figueira. Queste due piazze sono divise su un lato da un unico palazzo che fa da semplice divisorio. La contiguità dei due spazi non li ha resi però simili. Praça da Figueira, nonostante le dimensioni, è un luogo intimo della città, con un costante via vai di gente che aspetta tram e bus o che si affaccenda in negozi che sembrano di altri tempi e tuttìaltro che di lusso! Il 'Rossio' (Praça de Dom Pedro IV) “si tratta di un vasto spazio quadrangolare bordato su tutti i lati, eccetto quello a nord, da edifici di ‘stile Pombal’; transitandovi tutte le linee di trasporto, è il vero centro di Lisbona. .”
Guardando in alto, sul colle opposto a quello del castello, si scorgono le rovine della Igreja do Carmo, nudo scheletro dalle bianche ossa della cattedrale do Carmo, spazzata via dalla furia del terremoto. Proseguendo dalla stazione verso nord “entriamo nella grande Avenida da Liberdade o, per essere più precisi, nella Praça dos Restauradores, che ne è l’inizio. La Avenida da Liberdade (cioè viale della Libertà), aperta nel 1882, è la più bella arteria di Lisbona, piena di alberi dall’inizio alla fine, e comprende piccoli giardini, laghetti, fontane, cascate e statue. Sale con una pendenza impercettibile ed offre una magnifica prospettiva. “L’Avenida termina in Praça Marques de Pombal. È il luogo scelto per l’erezione del monumento a questo grande statista portoghese. Costeggiando sulla sinistra Praça Dos Restauradores si trova uno dei pochi “Elevador” ancora in funzione che per un paio di euro permettono di risalire la collina fin sulla zona alta del Bairro Alto. Qui ora ci sono locali ricercati, spesso chic, e regalano al quartiere un aspetto giovane, da 'movida'; molto al disopra di quanto erano pochi anni fa. Se siete amanti del vino non mancate di fare un salto al ‘Solar do Vinho do Porto’ per assaggiare il famoso liquore portoghese.
Del Bairro Alto è senza dubbio da citare la Igreja de Sao Roque, vera perla del quartiere, nello stile del periodo d'oro Portoghese. Scendendo dal Bairro Alto al Chiado "c’è il Largo do Carmo, dove un tempo sorgeva il Convento do Carmo, " Ora gli scheletri degli archi della chiesa carmelitana (un tempo tra le maggiori di Lisbona) ospitano il museo archeologico della città.
"L'ingresso principale, formato da un portale con sei arcate
ogivali, è uno dei più belli dei suoi tempi." La piazza antistante il museo è tranquilla e bellissima in primavera con decine di alberi dai profumati fiori lilla e foglie di un verde acceso.
Per riscendere alla Baixa si può prendere lo storico Elevador de Santa Justa, dove, dal bar sulla sommità, si può ammirare uno splendido panorama che comprende la Sé, il Castello di Sao Jorge, Il Rossio e tutta la Baixa fino al fiume. Proseguendo, invece, a piedi si arriva al quartiere del Chiado, questo è il vero salotto buono della città con boutique di moda, bar e locali notturni di richiamo e gente in giro a tutte le ore del giorno.
Una volta visitato tutto ciò che è accessibile a piedi siamo andati alla scoperta dei quartieri fuori dal centro.
Belen è il primo ad attirare il nostro interesse. Per arrivare a Belém prendiamo il tram n. 15 da Praça da Figueira. In questa località, a pochi km. dal centro della città, si trovano gli stupendi monumenti del periodo aureo della storia del Portogallo. La Torre di Belém fu voluta dal re Manuel I. Fu costruita, a difesa della città, dentro il fiume. Oggi il Tejo si è ritirato e la Torre sfiora la terraferma, alla quale è collegata da un ponte di legno.
Il Mosteiro dos Jerónimos è un capolavoro architettonico assoluto.
L’esempio più alto di quello stile manuelino – dal nome del sovrano dell’epoca – che si caratterizza come un tardo gotico, eccessivo e ridondante. Sovraccarico di figure, rilievi e stemmi in pietra che riempiono ogni spazio del Monastero.
Lungo il Tejo, il Padrão dos Descobrimentos il teatro a cielo aperto della città!
Il Mosteiro dos Jerónimos è un capolavoro architettonico assoluto.
L’esempio più alto di quello stile manuelino – dal nome del sovrano dell’epoca – che si caratterizza come un tardo gotico, eccessivo e ridondante. Sovraccarico di figure, rilievi e stemmi in pietra che riempiono ogni spazio del Monastero.
Lungo il Tejo, il Padrão dos Descobrimentos il teatro a cielo aperto della città!
Un'altr parte della città meritevole fuori dal centro è la zona nuova situata ad est della città chiamata Parque das Nacoes
La parte vecchia di Lisbona dal fascino un po' decadente, ma dinamica e cosmopolita, si fonde armoniosamente con la parte nuova del Parque das Nacoes, futurista e "in progress".
Questo immenso quartiere è stato rivoluzionato in seguito all'Expo del 1998, quando, svuotati gli enormi padiglioni espositivi si è pensato bene di dargli nuova vita riconvertendoli in strutture ricreative, uffici e abitazioni. . Sempre in quella occasione fu progettata dal famoso architetto spagnolo Calatrava la Gare do Oriente, una stazione avveniristica per metro treni ed autobus. Li possiamo vedereil ponte Vasco de Gama 18 km per unire le due sponde del Tejo, il ponte più lungo d'Europa . Se siete insieme a vostri figli non perdete l’ Oceanário de Lisboa, il secondo acquario più grande al mondo, visibile su due livelli. Noi l'abbiamo saltato perchè da poco visitato quello di Genova.. I bambini gradiranno anche il ilTeleferico che è una struttura altrettanto spettacolare che collega i due lati estremi del parco.
Mi raccomando lasciate la città senza aver fatto un giro sul mitico tram giallo 28, su e giù per gli stretti vicoli dell’Alfama, dove le rotaie sfiorano le basse case arrampicate sulla collina. Chi si affaccia alle finestre, per un attimo si ritrova a tu per tu con i viaggiatori in transito!
Tra i mezzi da utilizzare nella visita di Lisbona, non possono mancare gli elevadores, le tipiche funicolari della città.
Due parole merita, senza dubbio, anche Sintra .raggiungibile dalla stazione ferroviaria Rossio, Un treno ogni 20 minuti. Ventotto km che si percorrono in una mezz’ora.
Sintra si trova a 300 metri di altezza, circondata da boschi e foreste, con un microclima umido e fresco anche in estate.tappa obbligata il Palácio Nacional da Pena, questo è davvero il castello delle fiabe.
L’architetto prussiano che lo costruì, fuse lo stile manuelino con influssi gotici e barocchi portati all’estremo della fantasia. Gli imponenti bastioni che dominano la valle e le torri di avvistamento, i balconi come le finestre - dagli improbabili colori pastello che sfumano dall’ocra al rosa e al verde.
Le parole tra virgolette sono di Pessoa e le foto in gran parte di mio marito David
Con questo post entro con gioia a far parte del viaggio emotivo
Sintra si trova a 300 metri di altezza, circondata da boschi e foreste, con un microclima umido e fresco anche in estate.tappa obbligata il Palácio Nacional da Pena, questo è davvero il castello delle fiabe.
L’architetto prussiano che lo costruì, fuse lo stile manuelino con influssi gotici e barocchi portati all’estremo della fantasia. Gli imponenti bastioni che dominano la valle e le torri di avvistamento, i balconi come le finestre - dagli improbabili colori pastello che sfumano dall’ocra al rosa e al verde.
Con questo post entro con gioia a far parte del viaggio emotivo