Quartiere Coppedè a Roma

Nella mia lista di cose da vedere o rivedere insieme ai miei 4 occhietti curiosi c'era anche il quartiere Coppedè.

Non possiamo considerarlo un vero e proprio quartiere ma un complesso di una ventina di palazzine e villini che partono a raggiera dalla piazza principale chiamata Piazza Mincio. Questa piccola isola tranquilla nel caos del traffico di Roma sorge tra la Salaria e la Nomentana, inglobata nel quartiere Trieste.

 Il suo nome si deve all'architetto fiorentino Gino Coppedè che lo ha progettato e in parte realizzato tra 1913 e il 1927.

La particolarità del quartiere sta nei molteplici stili architettonici, un Liberty misto a Decò e Barocco. Non mancano richiami medievali e classici. L'ingresso al quartiere è attraverso un imponente arco dal quale scende un grande lampadario in ferro battuto. Superato l'arco, che si trova in via Tagliamento,  ci si immerge in un' atmosfera ovattata e misteriosa.

 La piazza principale ci da la veduta d'insieme del quartiere basta ruotare intorno alla fontana delle Rane per ammirare marmi loggiati torri e logge decorate con sculture.  Archi e vetrate con stili propri, mosaici e motivi mitologici. La cosa che abbiamo apprezzato di più sono stati i villini circondati da una folta vegetazione e con le facciate dipinte con motivi  greci e mitologici.  Particolari anche i nomi degli edifici: Palzzina del Ragno sulla cui facciata è rappresentato un enorme aracnide, è una costruzione che colpisce per il suo caldo colore giallo ocra.. Il Villino delle Fate, il nostro preferito un piccolo castello.