Un' altra pillola di sano teatro..

Ci siamo concessi un altro piacevole pomeriggio in compagnia dei giovani attori del Teatro Vascello. Chi mi legge conosce la nostra passione per il teatro e il nostro modo di farne tesoro.
Di nuovo una favola sulle diversità. incentrata sulla figura di Quasimodo, il misterioso campanaro di Notre-Dame di Parigi. Lontano dal racconto originario di Victor Hugo la rappresentazione abbraccia, per ovvi motivi, la linea dinneyana trasportando i bambini in un vortice di magia, divertimento ed emozione.

La storia comincia con il pianto di un bambino in una notte oscura, tra i canali della Senna. Un bambino dall' aspetto anormale e sgradevole figlio di una gitana. Solo la cattedrale che tutto può e tutto vede riuscirà a salvare il bambino e legherà per sempre la sua vita a quella di Frollo, l'arcidiagono di Notre-Dame. Quasimodo, questo il nome che viene dato al bambino, è condannato ad anni di solitudine in una magica prigione in compagnia dei simpatici amici gargoil.

 Solo l’amore per la zingara Esmeralda e la sua voglia di conoscere il mondo spingeranno Quasimodo, dopo vent’ anni di oscurità  ad uscire dalla cattedrale dove finalmente la vita gli si manifesterà nella sua meraviglia e crudeltà.
I ragazzi della compagnia la Fabbrica dell'Attore sono riusciti a fondere nella storia un piacevole riflessione sul mondo degli zingari, sottineando libertà, colori e difficoltà di un popolo emarginato. La bellezza di Esmeralda porteranno l'animo delicato di Quasimodo lontano dalla solenne oscurità di Frollo facendo trionfare il buono come ogni favola che si rispetti. Un lieto fine che spero abbia lasciato un messaggio importante: non è l’aspetto esteriore che ci dimostra chi siamo, messaggio importante per i nostri figli nell'era del bullismo!

Un altro spettacolo che abbiamo molto gradito della stessa compagni lo trovate qui