Sono giorni che mi sento come un contenitore colmo di parole che non vogliono venir fuori. Quando scrivo costruisco scivoli per far fluire fuori pensieri ed emozioni. Mi piace giocare con le parole, mi rende libera e mi arricchisce. La scrittura per me ha un potere terapeutico, mi stimola e mi insegna a vivere attenta, ad ascoltare. Io che sono una di poche parole preferisco la scrittura in ogni sua forma.
Quanto mi piacerebbe essere abile con le parole, non dover pensare e ripensare correggendo e riscrivendo. Mi piacerebbe arrivare al cuore delle cose senza perdere la via, mi piacerebbe avere la libertà di parlare di ciò che voglio senza cambiare il mio pensiero. Mi piacerebbe avere il dono di scrivere emozionando.
Ho passato gli anni della scuola con la convinzione che la scrittura non era per me. Ho accettato il giudizio rinunciando ad esprimere una parte di me che sarebbe uscita solo in compagnia di un foglio ed una penna. Poi una diagnosi per mia figlia mi ha aperto gli occhi e ha cambiato il mio atteggiamento. Una dislessia o una disortografia possono falsare un giudizio e creare convinzioni che magari non hanno ragione di esistere.
Oggi sono qui a scrivere anche per questo e continuerò a farlo e non solo per me. Oggi da Alessandra si parla di me perché stanno provando a farmi montare la testa, ma al di la dello schermo non sanno che una testa dura come la mia non si cambia ed io continuo a regalare parole alla rete per divertimento, anzi per "passione". Grazie alle sue domande lo spunto per questa riflessione.
Se avete voglia, fate un salto da lei per capire e per conoscermi meglio.
Giorgia ho letto l'intervista, brava!!! Condivido il tuo modo di vedere il blog, un luogo dove mettere a frutto le nostre passioni senza pensare di farne per forza un lavoro, anche se l'impegno è lo stesso. Continua così!
RispondiEliminaDi sicuro vado e tu scrivi benissimo!!! :-)))
RispondiEliminaAh le parole! Più le si usa e più si vorrebbe usarle bene. Emozionare con ciò che si scrive... il mio desiderio più grande. Tu cara Giorgia emozioni, perché ti fai guidare dalla passione sempre. Continua così. E ora corro a leggere anche l'intervista...
RispondiEliminaAnche per me scrivere è terapeutico, quasi mai riguardo o correggo, lascio andare ciò che viene poichè le parole scritte sono l'unica cosa che mi sia mai venuta davvero facile (non necessariamente bene ma facile sì :)).
RispondiEliminaL'intervista è davvero ben riuscita, oltre alle immagini che già apprezzo qui da te da molto tempo, non amo molto fb ma ora verrò a cercare il tuo gruppo ... sono una viaggiatrice scarsina e miei due orsetti non mi aiutano ma leggere di viaggi è bellissimo.
Bellissima intervista Giorgia, tu sei bella dentro e fuori e sai che ti stimo molto. Mi hai fatto sognare la luce del Kenia..
RispondiEliminaAnche per me scrivere è terapeutico. E' un'esigenza ogni qualvolta mi accade qualcosa che possa essere positiva o negativa. Vedere nero su bianco mette ordine nella mia mente e mi svuota da emozioni assopite. Scrivi benissimo. Continua
RispondiEliminaWow! che bella intervista!
RispondiEliminaA me piacerebbe tanto saper scrivere, ma ahimè non mi riesce più di tanto e allora mi dico "vabbè, avrò altri talenti".
Un abbraccio forte forte e.... neanche a me piace il caffè!!!
Anche a me piacerebbe scrivere emozionando, ma come dici tu spesso le parole giuste non vogliono venir fuori. Mi contento di scrivere condividendo, è già qualcosa!
RispondiEliminaSai, secondo me non esiste una scrittura che a priori emoziona. Come non esiste un libro universalmente brutto o bello. Tu scrivi benissimo per me, e devi continuare!!! Ciao!
RispondiEliminaIo ho smesso di scrivere emozionando, chissà perché.
RispondiEliminaBaci